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venerdì 24 giugno 2011

Il blog come strumento di controinformazione e protesta: il caso “Beppe Grillo”

Il blog di Beppe Grillo è divenuto negli anni un buon esempio di controinformazione oltre che uno strumento di partecipazione politica. Non stupisce che il quotidiano “The Observer” abbia collocato Grillo al nono posto nella classifica dei blogger più influenti al mondo. Egli, infatti, ha stimolato la sua platea di “internauti” a ad attivarsi nella promozione di campagne mirate, come quella denominata “Parlamento pulito”, rimbalzata nei quattro angoli della blogosfera italiana e concretizzatasi l’8 settembre 2007 nel primo “Vaffanculo Day”. Tale giornata di comizi e manifestazioni patrocinata dal comico genovese in circa duecento piazze italiane è servita a raccogliere firme per una legge di iniziativa popolare che vietasse la candidatura in parlamento ai politici indagati. Il “V-day” ha visto inoltre un’inedita e massiccia adesione di esponenti del mondo della politica, dello spettacolo e del sociale, anche tramite interviste video, diffuse da Grillo mediante blog, Youtube e con maxischermi installati nelle piazze. La raccolta di firme ha raggiunto quota 336144, superando così abbondantemente il tetto delle cinquantamila necessario per avviare l’iter parlamentare della proposta di legge.
Ciò che ha più dell’incredibile è che la circolazione delle notizie e la promozione di tale evento si sono svolte con il contributo quasi marginale degli organi di informazione ufficiali. Esse sono avvenute invece in modo spontaneo e quasi virale da parte di comuni cittadini tramite i blog, in primis, ma con l’aiuto anche degli altri ambienti di comunicazione del Web 2.0, come Flickr e Youtube, e attraverso siti come Google Maps e soprattutto Meetup, per favorire l’incontro e l’aggregazione on-line dei fan del comico genovese, anche secondo un criterio territoriale. L’iniziativa ha così attirato in piazza circa cinque milioni di italiani, cinquantamila solo a Bologna, sede principale della manifestazione. Oltre ad evidenziare la necessità di un nuovo linguaggio che sappia dialogare con immediatezza e freschezza con i cittadini, i “Vaffa day” hanno sancito, emulando le forme di democrazia diretta proprie delle città-Stato della Grecia classica, la nascita di un nuovo spazio politico basato sulla conversazione all’interno della blogosfera e hanno mostrato la forza mobilitante del popolo di Internet a prescindere dalla collaborazione dei media tradizionali, spesso espressione della miopia della cultura mainstream.

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