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venerdì 10 giugno 2011

Una riflessione di De Kerckhove sui blog

Tornando a considerare il fenomeno dei blog, mi sono imbattuto in un illuminante scritto di Derrick De Kerckhove, il celebre sociologo e studioso della comunicazione di origine belga ed attivo in Canada. 
Va innanzitutto ricordata la celebre teoria delle Intelligenze Collettive che De Kerckhove ha ripreso da Pierre Levy, aggiornandola ed adattandola però al contesto tecnologico delle reti, e mirando alla connessione delle intelligenze quale approccio ed incontro sinergico dei singoli soggetti per il raggiungimento di un obiettivo. Tale connettività si affianca e contemporaneamente si oppone all'idea di collettività proposta da Levy, aggiungendo a questa l'unità frammentata delle potenzialità degli elementi della Rete. De Kerckhove, perciò, non ammette soltanto la comunicabilità dei singoli elementi quale caratteristica fondamentale del nuovo medium, ma riconosce pure la possibilità offerta per la azione/creazione di un oggetto multimediale, ovvero un cosiddetto "artefatto cognitivo". 
De Kerckhove, oltre a questi studi, ha però, come già anticipato prima, preso espressamente in considerazione il recente fenomeno dei "weblog". Egli individua nella storia della Rete tre grandi momenti, oltre, naturalmente, alla sua stessa creazione. Il primo, senza il quale la Rete sarebbe oggi fortemente menomata, è stato la nascita di "Mosaic", ovvero il primo programma a fornire uno strumento leggero di navigazione multimediale per Internet al fine di fornire servizi informativi. Il principale programmatore di Mosaic, Marc Andreessen, si era reso conto che se il World Wide Web avesse avuto un aspetto più professionale avrebbe attratto ogni genere di "wannabes", vale a dire la maggior parte dei navigatori in Rete, quelli "non esperti". Il secondo grande capitolo della "Rete" lo si è avuto con l'avvento di "Yahoo!", che ha introdotto una nuova generazione di indispensabili strumenti di navigazione, poi evolutisi in Google, con i suoi sviluppi ancora più che mai aperti ed imprevedibili.
Il terzo momento, infine, è stato proprio l'avvento dei weblog. Il sociologo canadese ci tiene subito a sottolineare che i blog sono molto di più che semplici siti fai-da-te o diari intimi online. I blog rappresentano invece tuttora una delle creature più mature del Web. De Kerckhove li definisce addirittura come una nuova "tecno-psicologia". Così si esprime il celebre sociologo a tale proposito: "Punto di incontro tra network sociali e network tecnologici, la blogosfera è una rete di interazioni intellettuali dirette e navigabili, risultato dell'apporto gratuito, aperto e verificabile delle conoscenze e delle opinioni di molte persone su argomenti di interesse generale e in tempo pressoché reale. Il funzionamento dei weblog si basa interamente su queste connessioni. Come l'intelligenza, si sviluppano e crescono con l'uso. I weblog sono uno spazio per la riflessione condivisa". Sebbene queste parole risalgano ormai a sette anni fa, la loro verità resta immutata. Pur essendo indiscutibili i giganteschi passi compiuti ulteriormente dalla Rete in questi ultimi anni, e pur essendo ormai riconosciuto l'incredibile novità apportata dall'avvento e dalla diffusione dei Social Network (che in parte hanno inevitabilemente scalfito e forse scalzato il potere dei blog), resta altrettanto vero che i blog hanno costituito e costituiscono ancora una pietra miliare nella comunicazione, nell'informazione e nella libertà di espressione in Internet.  

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